giovedì 12 aprile 2012

Flash n.346 del 4 aprile 2012: Lucchini-Artoni: una presa in giro

Un passo avanti e due indietro. Stiamo parlando della Lucchini-Artoni. Il passo avanti era costituito dall’Ordinanza del comune di Segrate del 21 marzo 2012, che “Ordina la cessazione immediata dell’attività di produzione e confezionamento del conglomerato bituminoso”. Ordinanza che era pervenuta nelle mani dell’azienda solo lunedì 26 marzo. Ma leggiamo le motivazioni. “Posto che nell’esercizio della predetta attività produttiva deriva l’immissione di gas, vapori e fumi ed esalazioni maleodoranti o, comunque, sgradevoli che superano in modo considerevole la normale tollerabilità, in quanto immissioni idonee a creare disagio, fastidio e disturbo e a turbare il modo di vivere quotidiano e, altresì, atte a ingenerare preoccupazioni, allarmi generalizzati circa eventuali danni alla salute”. ”Preso atto che le manifestazioni del disagio subito si sono concretizzate anche mediante la creazione di comitati spontanei e, comunque, organizzati”. “Preso atto, altresì, del rilievo che la stampa locale e anche nazionale ha dato alla protesta di cui sopra nonché alle recenti vicende giudiziarie che, anche se non strettamente connesse alle predette emissioni, si rilevano atte a originare nell’immaginario collettivo scenari assai più gravi e compromettenti di quelli sino ad ora provati e conclamati, generando un preoccupante allarme sociale”. E così via. Quindi l’Ordinanza non presentava fatti numerici e oggettivi, ma solo sensazioni (“disagi, fastidio e disturbi”). Fatto segnalato sia da Micheli (Segrate Nostra) nelle nostre “Varie” di domenica 1 aprile, sia da Radaelli (PD) durante la commissione Ambiente convocata urgentemente per martedì 3 aprile. Facile quindi prevedere un ricorso al Tar da parte della Lucchini-Artoni. Ricorso che è puntualmente pervenuto anche all’Ufficio Legale del comune lo stesso martedì 3 aprile, e che richiedeva una risposta immediata sul merito della questione. E, più veloce della luce, è arrivato anche un primo responso del Tar, che notifica la sospensione dell’ordinanza di chiusura della Lucchini-Artoni fino alla Camera di Consiglio dell’8 maggio 2012. Ci aspettano nuovi fumi. Comunque, secondo il comandante Giona (Polizia Locale), il ricorso ha buone probabilità di essere accolto in via definitiva, visto che l’Ordinanza si basa, appunto, solo su aspetti qualitativi e non quantitativi. E, sempre secondo Giona,: “C’è anche la possibilità dell’oblazione per estinguere il reato”. 
Altre informazioni fornite dai tecnici del Comune, sono relative al fatto che i limiti degli inquinanti, rilevati al camino di emissione, non sono superati, mentre per gli odori, non ci sono soglie predefinite. Anche se sulla tossicità delle emissioni, secondo Monti (Insieme per Segrate), varrebbe la pena di fare ulteriori indagini su nuovi componenti.

Cattive notizie anche per quanto riguarda il mega capannone (100 metri di lunghezza per 36 di larghezza e 23 di altezza) richiesto dalla Lucchini-Artoni, per accogliere tutte le sue attività. Ci eravamo lasciati con l’affermazione di Zanoli, assessore al Territorio (vedi Flash n. 344): “L’ampliamento è sospeso”, che faceva seguito a quella di Orrico (Ambiente): “L’ampliamento è scartato” (vedi Flash n. 343). Ora, secondo l’architetto Rigamonti del comune: “L’azione di revoca non è ancora stata conclusa. La pratica è passata attraverso la Conferenza dei Servizi, e quindi non sarà neppure di competenza del Consiglio Comunale”. Resta un’ultima speranza, come ribadisce ancora una volta Rosa (Segrate Nostra): “Stanno costruendo e creando cumuli di scorie su di un terreno agricolo. Bisogna puntare su questa anomalia urbanistica e togliere alla Lucchini-Artoni la facoltà di procedere oltre”. L’anomalia era già stata oggetto di Ordinanze, disattese, dal 1996.
Speriamo che questa volta le cose vadano meglio.