Commenti su Tasse e Tariffe
Lunedì 27 marzo 2017, in Consiglio Comunale, sono state approvate tutte le proposte
dell’amministrazione Micheli per quanto riguarda Tasse e Tariffe, il cui
dettaglio abbiamo illustrato nel Flash n. 464. Le approvazioni sono state
ottenute con il voto favorevole della maggioranza e il voto negativo
dell’opposizione. Scarsa la presenza del pubblico (una trentina di persone),
mentre ci si attendeva un afflusso più significativo (e rumoroso).
Le ragioni delle variazioni (in crescita) delle aliquote erano
già state illustrate dall’assessore al Bilancio Stanca (vedi Flash n. 462). Stanca
spiega anche come una legge nazionale impedisca aumenti di aliquote di
tributi e addizionali rispetto al 2015. Si può superare l’impedimento
accedendo alle procedure di riequilibrio
finanziario pluriennale, come è appunto accaduto per Segrate.
Naturalmente, contro gli aumenti, partono gli strali dell’opposizione.
Parte De Felice
(Forza Italia), magnificando le realizzazioni della precedente
amministrazione Alessandrini e vaticinando “l’inizio del periodo
dell’oscurantismo”.
Lo segue Borruso
(Alessandrini per Segrate) per il quale “si alzano i costi, ma non la qualità
dei servizi”, e chiede una riduzione dell’addizionale Irpef.
Airato (Alessandrini per
Segrate) si produce in un’analisi dei costi risultanti a carico delle
famiglie, ma dimostra solo la sua scarsa dimestichezza con i concetti di
reddito e di Isee (Indicatore della
Situazione Economica Equivalente), dove il reddito va diviso per i
componenti del nucleo famigliare.
Rigamonti (Lega) lamenta che questa
amministrazione non abbia considerato le conseguenze delle sue scelte
strategiche (no al consumo del suolo) sulle imposizioni fiscali, secondo lui
già arrivate al limite.
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Non viene risparmiato neppure il
solito siparietto tra Del Giudice
(Forza Italia) e Rosa (Segrate
Nostra) che rivangano accadimenti superati e che evidenziano una storica
incomprensione reciproca. Il presidente Viganò invita addirittura Del Giudice a
non esprimere le sue opinioni più offensive solo a voce e non al microfono,
perché in tal modo non possono essere registrate. Si innesca poi una nuova
polemica quando Rosa dà del “pupazzetto manovrato” a De Felice.
Più costruttivo Dimalta (5 Stelle), che invita innanzitutto a fare cassa dove
possibile: ad esempio, portare a casa le multe effettuate a Linate dalla
polizia di Milano, o i soldi per i disagi causati dai voli; azzerare i costi
della politica, ecc..
Una difesa delle scelte
dell’amministrazione arriva, oltre che da Barsanti (Pd) e Ferrante (Pd), anche
da Fusilli (Segrate Nostra), che
esordisce parlando di “un Consiglio Comunale sofferto sia da parte della
maggioranza, sia da parte dell’opposizione”. Fusilli condivide comunque il
principio di far pagare di più a chi più ha (con particolare riferimento alle
tariffe per asili nido e mense scolastiche), senza toccare le fasce più deboli.
Chiude il sindaco Micheli: “Le criticità che abbiamo rilevato – dice Micheli
– hanno superato ogni più pessimistica previsione”. E fa l’esempio della San
Marco, la quale si è presa le sue provvigioni alla fonte sulle tasse riscosse,
senza che però le stesse provvigioni fossero registrate nel Bilancio comunale.
E adesso tocca alla nuova amministrazione metterle tra le passività. “Tutti
sappiamo chi è l’autore di tutto questo – continua Micheli – Ma non è così che
si governa il bene comune. Noi metteremo a posto i conti, con l’obiettivo di lasciare la città un po’
meglio di come l’abbiamo trovata”.