venerdì 28 giugno 2013

Flash n. 375 del 26 giugno 2013 - Scossoni nella maggioranza


Scossoni nella maggioranza
 
Le sera di lunedì 24 giugno 2013, si palesano alcuni scossoni nella maggioranza.
Il consigliere Alberto Mombelli, già Lega e poi gruppo Misto, lascia e viene sostituito da Vittorio Rigamonti (Lega).
Il sindaco Alessandrini ringrazia per la sua attività l’assessore Zanoli (Territorio), che si è dimesso un mese fa. Le deleghe di Zanoli vengono assunte dal sindaco.
Claudio Gasparini, eletto con il PdL, annuncia che abbandona il gruppo degli Indipendenti per passare al gruppo Misto. Continua ad aderire al programma del Sindaco.
Ma il fatto più significativo emerge a fine serata. Bottari annuncia che i 4 assessori del gruppo Indipendenti rinunciano alle deleghe. Gli assessori sono: Arseni (Commercio e Attività Produttive), Orrico (Ambiente), Ronchi (Servizi cimiteriali e Pari Opportunità) e Tagliaferri (Bilancio). La decisione è presa nell’ottica del dimezzamento degli assessorati e dei relativi costi. Promessa fatta dal sindaco già da mesi, ma mai realizzata. Ed è anche una spinta agli assessori leghisti rimasti (Grioni – Servizi Sociali; Rebellato – Lavori pubblici, e il presidente del Consiglio Comunale Zucconi) perché si dimettano. In aula viene impedito qualunque tipo di discussione su quello che sta succedendo. Vedremo quali saranno le conseguenze di questo “sciame sismico”, e se gli scossoni continueranno.
 
Sdemanializzazione. Viene presentata una delibera per la sdemanializzazione di un’area di 6.048 metri quadrati a Lavanderie e sulla quale è costruita via Lambretta. Dalla presentazione di Rebellato (Lavori Pubblici), al solito, non si capisce di cosa si sta parlando. Ci pensa Rosa (Segrate Nostra) a spiegare l’arcano.  Il tutto è legato alla costruzione di 4 capannoni (per 25.000 mq) in un’area sulla Cassanese, prima dell’Istituto del Sacro Cuore. Ne abbiamo trattato nel Flash n. 370. Come Rosa ha più volte segnalato, in Consiglio Comunale non passano e non passeranno più le decisioni relative a “strumenti attuativi” conformi al Pgt. Cioè, una volta che qualcosa è stato deciso con il Pgt, il tutto viene poi deciso in Giunta. Segrate Nostra si fa comunque carico di presentare mozioni e osservazioni che ne permettano la discussione in Consiglio Comunale. E’ il caso attuale: la sdemanializzazione serve per fare un cambio di aree con la proprietà Secomind, alla quale viene ceduto il terreno (demaniale) sul quale è stata recentemente realizzata la via Lambretta. La strada è fatta a curve che ritornano su sé stesse. Sul terreno ceduto dalla Secomind verrà costruita una nuova strada, ma più diritta e più corta. Ma chi sosterrà i costi (2.530.000 euro) di questa nuova strada? Secondo Rosa toccherebbe a Secomind. Secondo il sindaco, il quale dichiara che “la modifica l’abbiamo richiesta noi”, è corretto che 1.730.000 euro derivino da oneri e altri 800.000 siano a carico dell’operatore. Comunque, sottolinea il Segretario Comunale, in questa sede si discute solo di sdemanializzazione, e quindi gli emendamenti di Segrate Nostra (costi a carico dell’operatore e piste ciclabili comprese nelle opere) vengono bocciati. La sdemanializzazione viene quindi approvata con i 18 voti della maggioranza. Berardinucci (Idv) si astiene, e Pd e Segrate Nostra votano contro (6 voti).
Mongili (Pd) commenta: “Ci chiedete sempre di mettere la firma su operazioni che non conosciamo. Qual è il ruolo di un Consiglio Comunale così svuotato di significato?