martedì 26 luglio 2016

Flash n. 456 del 26 luglio 2016 - Boffalora e Westfield: la situazione

Boffalora e Westfield: la situazione

Durante le commissioni Territorio del 19 luglio e del 25 luglio 2016, l’assessore De Lotto ha presentato le situazioni rispettivamente del Progetto Boffalora (Milano 4 You) e del Centro Commerciale Westfield. Vediamo qualche dettaglio.


Boffalora. Riparte il progetto Boffalora (o Milano 4 You) su nuove basi volumetriche (erano 176.000 metri quadrati di edificato). Si parla ora di 69.808 mq di edilizia libera, di cui 55.808 di residenziale in condominio, 4.500 di monofamiliare, 4.000 di uffici, 3.000 di commerciale di media distribuzione e 2500 di commerciale di vicinato. Sono previsti anche 20.000 mq di servizi, di cui 8.500 di social housing, 1.000 di tecnologico, 2.500 di sport e ricreazione, 5.000 di residenze per anziani e 3.000 di cultura, culto, arti e scienze.
Definiti altri particolari, il progetto andrà in “Verifica per l’esclusione dalla Vas (Valutazione ambientale Strategica)” il 28 luglio 2016. Se l’esclusione fosse accettata, in quanto già effettuata per i più ambiziosi programmi precedenti, la pianificazione prevede di andare in “adozione” entro il 30 settembre, con successive presentazioni delle osservazioni, per arrivare alla “approvazione” definitiva entro fine anno. Naturalmente, l’esigenza di una nuova Vas allungherebbe i tempi di almeno tre mesi.

Westfield. Come sappiamo (vedi Flash n. 447), l’operatore Westfield non intende iniziare a costruire sull’area dell’ex dogana, il Centro Commerciale “più grande d’Europa” (1 miliardo e mezzo di investimenti), finché non saranno iniziate le attività per il collegamento tra la tangenziale est e il Centro stesso (tratto giallo). A che punto siamo? Serravalle, l’operatore, ha ottenuto dal Cipe i finanziamenti necessari. Si attende, a giorni, la firma definitiva del ministro Padoan. Seguiranno il passaggio alla Corte dei Conti (1 mese) e l’assegnazione della commessa da parte di Serravalle. I lavori effettivi potrebbero partire entro il mese di novembre e concludersi entro 18 mesi. Così pensa il sindaco Micheli.
Il secondo tratto (blu), davanti al Centro e a carico di Westfield, non presenta problemi.
Il terzo tratto (rosso) dal Centro fino alla Cassanese (prima di Pioltello), passando sotto via Morandi, è passato dal costo di 123 milioni di euro a 167 milioni. Inizialmente Westfield avrebbe dovuto farsi carico di 80 milioni; il resto sarebbe spettato a Provincia, Regione e comune di Segrate. Westfield è ora disponibile ad accollarsi tutti i costi, tranne gli espropri (19 milioni) che toccano agli enti pubblici. O Westfield potrà fare anche gli espropri accollandosi tutti i costi dell’operazione? Si aspetta una decisione in merito da parte dell’Anti Corruzione (Anac), che solleva problemi di legittimità.
Collegato c’è anche il tema della stazione ferroviaria che, spostata dalla posizione attuale, potrebbe convogliare su ferro gli utenti del Centro (come capita in altri paesi) riducendo il traffico su gomma. Comunque, nel Centro, sono previsti 11.000 posti auto, per 20 milioni di utenti all’anno.
Westfield  si dichiara disponibile ad “aprirsi al territorio”, incontrando rappresentanti di partiti, associazioni, cittadini, nelle prossime settimane, per illustrare i dettagli dell’operazione (cantieri, mitigazioni acustiche, edifici, viabilità, ecc.).

Variante al Pgt. La Variante al Pgt verrà pubblicata ufficialmente entro il 27 luglio 2016, anche se sul sito del Comune i dati sono già presenti da più di un mese. Le osservazioni andranno presentate entro il 27 settembre.

mercoledì 20 luglio 2016

Flash n. 455 del 20 luglio 2016 - Bilancio e AcquaMarina

Bilancio e AcquaMarina

Bilancio. Una nuova ripartizione (a favore dei comuni più deboli) del Fondo di Solidarietà Comunale (nazionale), apre nel Bilancio segratese del 2016 un buco da 2 milioni di euro: -700.000 per l’Imu e -1.375.000 per il mancato ristoro della Tasi. Come è consolidata abitudine, per compensare si ricorre agli oneri di urbanizzazione (1.450.000 euro) che passano a spesa corrente e, fortunatamente, soccorre una vertenza vinta (+ 476.000 euro) nei confronti della Fondazione Monte Tabor (Ospedale San Raffaele). Naturalmente ne subiscono le conseguenze le spese per investimento (-1.400.000 euro) così ripartite: -440.000 euro per la manutenzione delle strade, -510.000 euro per la manutenzione delle scuole, e viene annullata (-500.000 euro) la sistemazione della zona nord del laghetto della cava Trombetta. L’assessore Stanca si aspetta comunque un ricalcolo del Fondo di Solidarietà con compensazioni per Segrate. Le variazioni sono approvate con il SI (15 voti) della maggioranza e il NO (7) delle opposizioni.

Alloggi di Servizio. L’assessore Poldi presenta il nuovo Regolamento per l’assegnazione degli alloggi di servizio. Il vecchio regolamento risale a 20 anni fa. L’obiettivo è assegnare appartamenti comunali, in particolare nei Centri Civici, a dipendenti comunali responsabili che si facciano carico anche delle piccole emergenze e sappiano interagire positivamente con i cittadini. Il regolamento è approvato all’unanimità.

AcquaMarina. Di AcquaMarina, società comunale, costituita nel giugno 2006 e messa in liquidazione volontaria nel marzo 2011, abbiamo già trattato a lungo e ultimamente nel Flash n. 454. Se ne è discusso in commissione il 5 maggio 2016, in Consiglio Comunale il 19 maggio, di nuovo in commissione (su richiesta di Airato) l’ 11 luglio, e ora, 18 luglio, di nuovo in Consiglio Comunale. Ma non basta. Addirittura si è tenuta una “sessione privata” del Consiglio Comunale, durata ben 41 minuti, definita “riunione dei capigruppo”, ma alla quale ha partecipato la maggior parte dei consiglieri comunali, con l’esclusione del pubblico. Al rientro da questa “sessione privata”, si è saputo, dal presidente Viganò, che la Banca Popolare di Sondrio ha, in questi giorni, inviato una “Diffida” al Comune, nella quale si dichiara che si ritengono i consiglieri comunali “responsabili dei danni causati al nostro istituto”, qualora non si proceda a soddisfare le loro richieste. E’ bastato questo per far dichiarare a Airato che probabilmente sarebbe stato meglio rinviare ancora ogni decisione in merito. La maggioranza non ci sta. Menegatti (Segrate Nostra) ribadisce che questa amministrazione non deve accollarsi i debiti di AcquaMarina, tanto più che, come sostiene anche Dimalta, la Corte dei Conti aveva già smontato punto per punto la delibera di “accollo” del debito, e nessuno (dell’amministrazione Alessandrini) si era adeguato. Airato e Borruso (Alessandrini per Segrate), Rigamonti e Fraschini (Lega Nord), De Felice (FI) e Peviani (Partecipazione) lasciano l’aula. Dell’opposizione resta solo Dimalta (5 Stelle). La maggioranza approva così due delibere. La prima “prende atto dell’insufficienza delle ragioni dell’accollo del debito di 300.000 euro dal punto di vista finanziario” (le ragioni sono esplicitate nel flash n. 454). La seconda invita “il liquidatore di AcquaMarina a concludere le attività di competenza tempestivamente … senza comportare ulteriore dispendio, da parte del Comune, di disponibilità finanziarie a fondo perduto”, cioè si chiede di procedere velocemente nella liquidazione, senza che il Comune ci metta dei soldi. Ne riparleremo dopo il 27 giugno 2017, quando le parti dovranno esporre le loro ragioni davanti al giudice.
O prima?

mercoledì 13 luglio 2016

Flash n. 454 del 13 luglio 2016 - AcquaMarina ritorna in Commissione

AcquaMarina ritorna in Commissione

La sessione della Commissione Bilancio di lunedì 11 luglio 2016, come era stato richiesto dal consigliere Airato (Alessandrini per Segrate), è servita a meglio dettagliare la complicata situazione della società AcquaMarina. Oltre ai consiglieri comunali, erano presenti il liquidatore Paola Giovannuzzi e l’avvocato Paola Sforza per il Comune di Segrate.

Del tema AcquaMarina avevamo già trattato nel Flash n. 450 e nel Flash n. 453. L’amministrazione Alessandrini, mettendola in liquidazione, si era accollata debiti per 483.000 euro e aveva deliberato, nel 2012, di farsi carico di altri 300.000 euro.
La Corte dei Conti aveva sollecitato ad annullare quest’ultima decisione, cosa che, pur condivisa dalla precedente amministrazione (2014), non era mai stata finalizzata. Ora l’avv. Sforza segnala che siamo di fronte ad un decreto ingiuntivo, diventato esecutivo, per 186.000 euro da parte della Banca Popolare di Sondrio nei confronti del Comune e di AcquaMarina. La Banca sostiene che la delibera del 2012 ha un valore di “accollo” (termine tecnico), mentre per l’avv. Sforza la delibera à inefficace in quanto incompleta: non specifica le ragioni del Comune a monte di tale decisione, non definisce i creditori e non specifica l’ammontare delle somme dovute.  Per evitare conseguenze impreviste sul Bilancio, nella sessione del 20 giugno 2016 del Consiglio Comunale, l’amministrazione Micheli ha comunque deliberato di stanziare preventivamente 200.000 euro a copertura dell’eventuale debito.
Le ragioni degli enti coinvolti saranno dibattute in un’udienza fissata per il 27 giugno 2017 (sottolineo il 2017), e nei mesi successivi sarà presa la decisione finale.

Durante la sessione della commissione sono emerse anche altre problematiche. Nel caso di società interamente possedute (“in house provider”) da enti pubblici, le decisioni di alcuni tribunali portano a dire che tali società possano fallire, mentre altre propendono per il no al fallimento. Non si sa cosa potrà decidere il Tribunale di Milano, il quale non ha ancora affrontato problematiche del genere.
Comunque il liquidatore, negli anni trascorsi, non ha portato i libri contabili di AcquaMarina in tribunale (per il fallimento) in quanto aveva inteso che l’amministrazione Alessandrini fosse propensa ad un accordo transattivo.
Il liquidatore segnala anche un debito di 96.000 euro del Comune nei confronti di AcquaMarina a seguito di opere effettuate sulla piscina (di proprietà del Comune), ma pagate da AcquaMarina.
Una situazione abbastanza ingarbugliata.

Per Dimalta (5 stelle) non si capisce perché, dopo i “suggerimenti” della Corte dei Conti, non si sia fatto niente per 4 anni, e rileva anche che l’accollo attuale si potrebbe configurare come “danno erariale” (a carico dei consiglieri). Resta fermo anche il punto di vista dell’assessore Stanca: ”La situazione attuale è dovuta totalmente alla precedente amministrazione, che non ha saputo/voluto finalizzare la decisione del 2014, e adesso vorrebbe che fosse la nuova amministrazione a farsi carico del problema”.
Il tema ritornerà in Consiglio Comunale lunedì 18 luglio, per una scelta definitiva sul come procedere. E’ parso evidente che la maggioranza è orientata a non accollarsi il debito AcquaMarina e lasciare che il fallimento faccia il suo corso. In un futuro ancora lontano (secondo semestre 2017) arriverà la decisione finale del Tribunale.