venerdì 19 luglio 2013

Flash n. 378 del 19 luglio 2013 - Bilancio: approvato


Bilancio: approvato.
 
Approvazione. Il Consiglio Comunale di giovedì 18 luglio 2013 si è svolto, come sottolinea Radaelli (Pd) in una atmosfera “Kafkiana”. Anzi, aggiunge: “Tutti sorridono come ebeti”. Sembra proprio che lunedì 15 luglio (vedi Flash n. 377) non sia successo niente. Nessuno sconquasso. Basta la presenza di Grioni (Lega, ex-vicesindaco, ex assessore ai Servizi Sociali) al tavolo della Giunta, insieme ai già visti Lazzari, Pedroni e Ronchi, a favorire l’atmosfera più serena? Anche se non mancano le dissonanze: l’assenza di Donati (Lega), uno dei più critici nei confronti dei metodi di Alessandrini, e il “vivace” invito di Gervasoni (Indipendenti) ad una “maggiore collegialità”. Rivolto a chi? Al sindaco? Mah!?!
Comunque il Bilancio di Previsione 2013 viene tradizionalmente approvato con i voti a favore della maggioranza (16) e con i voti contro dell’opposizione (8).
 
Bilancio. Ma vediamolo questo Bilancio. L’anno scorso il Bilancio Preventivo 2012 era stato approvato il 2 febbraio. Quest’anno si è dovuti arrivare a fine luglio per vederne l’approvazione. Colpa, a livello governativo, delle incertezze su Imu, Tares, e sulle nuove tasse delle quali non conosciamo neppure il nome. Gli uffici comunali hanno fatto del loro meglio per predisporre gli opportuni regolamenti, ma probabilmente il tutto sarà da rifare in autunno. Il Bilancio (provvisorio come mai) si assesta sui 42 milioni di euro, con le spese correnti a 34milioni 500mila euro (per il 2012 erano previste a 35milioni 700mila, e si sono assestate a 32 milioni). Guardando retrospettivamente (sottolinea Carrieri–Pd) si nota come i contributi per permessi di costruzione fossero previsti a 12 milioni per il 2012; in realtà ne sono entrati 1milione 700mila. Quindi, più realisticamente, per il 2013, ne sono stati pianificati 3milioni 400mila: 300mila di questi andranno a spesa corrente.
Il grosso delle entrate lo fanno le imposte (Imu= 16 milioni, addizionale Irpef = 2.700.000) e le tasse (Tares= 5.400.000). Le spese sono legate, come sempre, al Personale (8 milioni) e alle prestazioni dei Servizi (quasi 24 milioni).
 
Piano delle Opere Pubbliche. Per quanto riguarda il Piano delle Opere Pubbliche, visto come è andata l’anno scorso e gli anni precedenti (tante opere pianificate e quasi nessuna realizzata) sembra inutile trattarne. Quest’anno poi siamo arrivati a metà luglio (il che vuol dire settembre) a cantieri fermi. Ricordiamo che già nel 2012 si pianificava la realizzazione della sala del Commiato al Cimitero (ora slittata al 2014) o del Centro Civico di Redecesio. Opere sicuramente più interessanti del Bar nel Centro Parco, la cui costruzione è già partita.
 
Alienazioni Immobiliari. Quest’anno si cerca di fare cassa anche vendendo alcuni immobili di proprietà del Comune. Sono: un appartamento in via f.lli Cervi a Milano2 (125 mq, in vendita da un paio d’anni a quasi 500mila euro), un appartamento a Trezzo d’Adda (40 mq per 57mila euro), un negozio nel Centro Commerciale di San Felice (70 mq per 125mila euro), due capannoni in via Schering (300 e 600 mq, per 540mila e 510mila euro).
“Ma riusciremo mai a venderli?”, si chiede Rosa (Segrate Nostra).
 
Costi della politica. Si è discusso a lungo anche del taglio dei costi della politica. La riduzione del numero e del costo degli assessori e la riduzione (-30%) degli gettoni di presenza dei consiglieri,  per gli Indipendenti, sono elementi qualificanti delle loro politiche di contenimento dei costi. Per Micheli (Segrate Nostra): “Vi siete concentrati solo lì, senza cercare risparmi da nessuna altra parte. E’ stancante starvi dietro”, mentre per Mongili (Pd): “Sono solo un paravento per altri discorsi politici su ruoli e persone”.

giovedì 18 luglio 2013

Flash n. 377 del 16 luglio 2013 - Bilancio: maggioranza a picco


Bilancio: maggioranza a picco.
 
 
Bilancio. Il punto forte della serata avrebbe dovuto essere l’approvazione del Bilancio Preventivo 2013. Il sindaco era al tavolo della Giunta con tre assessori: due “vecchi”, cioè Pedroni (PdL, per la Cultura e il Tempo libero) e Ronchi (Indipendenti, per le Pari Opportunità e i Servizi cimiteriali), e uno “nuovo”: Lazzari (Indipendenti). Mancava l’ipotetico quarto assessore e il sindaco si è guardato bene dallo specificare il perché della mancanza e quali sono le deleghe assegnate: voleva arrivare velocemente alla discussione e all’approvazione del Bilancio. Ma, ci sono sempre dei MA.
E’ partita la Lega con Donati: “Non abbiamo avuto nessun ruolo nella definizione di questa giunta, la quale approva un Bilancio che non ha definito lei. E’ una situazione sconcertante. Noi abbandoniamo l’aula”. Lo segue Borlone (della parte dissidente, con Casadio, del PdL): “Finché non sappiamo chi è il nuovo assessore al Bilancio e qual è la nuova compagine governativa, non vogliamo affrontare il Bilancio. Anche noi abbandoniamo l’aula”. Seracini (Scelta Civica) si associa: “Mentre chiediamo pari dignità politica, in pratica non siamo neppure informati su quanto sta succedendo. Verifichiamo il degrado dell’immagine della politica nei confronti della gente”. Vista la situazione, anche l’opposizione lascia l’aula.
Alla prima verifica del numero legale, risultano presenti 12 consiglieri. Non bastano, ce ne vogliono almeno 16 su 31. Un quarto d’ora dopo, come da regolamento, alla seconda verifica, ce ne sono solo 10. Tutti a casa. Ci si rivede giovedì 18 luglio, in seconda convocazione, quando il numero legale scende a 11. Sperando che la maggioranza abbia risolto le sue contraddizioni.
 
Surroghe. Prima di quanto descritto sopra, si era proceduto ad alcune surroghe.
 
Fabrizio Ciapini (prima IdV e poi Insieme per Segrate), a seguito dell’obbligo per i consiglieri di denuncia della propria situazione patrimoniale e reddituale, decide di lasciare il Consiglio Comunale. Gli subentra Simone Marea, primo non eletto nelle liste IdV, che però non si presenta in aula.
 
Lazzari (prima PdL e poi Indipendente), con la nomina ad assessore, deve lasciare il Consiglio Comunale. Gli subentra Marco Romanelli, già consigliere nella precedente amministrazione. Entro i prossimi 15 giorni, Romanelli dovrà risolvere il tema dell’incompatibilità con il suo ruolo nella Sanità pubblica.
 
Ciapini decade anche da secondo vicepresidente del Consiglio Comunale. Berardinucci ritiene che la carica sia dovuta al suo partito, l’Italia dei Valori, e si candida alla posizione. Viene eletto con i voti della maggioranza (16). 3 voti finiscono a Rosa (Segrate Nostra), mentre il Pd (6 voti) si astiene. Il secondo vicepresidente toccava alla minoranza, che è riuscita comunque, ancora una volta, a dimostrare scarsa compattezza.

domenica 7 luglio 2013

Flash n. 376 del 4 luglio 2013 - Rumori e T-Red


Rumori e T-Red
 

Piano di Zonizzazione Acustica. Martedì 2 luglio 2013, in commissione Ambiente, si è tornati a parlare del Piano di Zonizzazione Acustica (PZA). Il PZA, che fino a ieri conoscevano come Piano di Azzonamento Acustico, è lo strumento che permette di classificare il territorio in aree acusticamente omogenee e in classi che vanno da 1 (basso rumore, adatto per scuole, ospedali, ecc.) a 6 (massimo rumore, per zone industriali). Il PZA deve costituire la base, una volta effettuate le opportune rilevazioni e certificati gli sforamenti, per procedere alla realizzazione del conseguente Piano di Risanamento Acustico. Il PZA avrebbe dovuto essere approvato il 18 febbraio 2013. Ma, in quella data, è stato ritirato dalla maggioranza, senza che ne fossero spiegati i motivi. Si è quindi ripartiti dal ciclo delle osservazioni. Nel frattempo, visti gli enormi ritardi (la legge regionale che obbliga i comuni a definirlo è del 2001), il Difensore Civico Regionale ha minacciato, in caso di ulteriori rinvii, di nominare al comune di Segrate un commissario ad-acta. La minaccia ha fatto accelerare i tempi. E’ stato quindi definito un cronoprogramma che prevede la decisione sulle osservazioni pervenute (sono 34) entro fine luglio. Le decisioni prese in Consiglio Comunale saranno poi pubblicate per 30 giorni e resteranno altri 30 giorni per le nuove osservazioni. L’analisi effettuata dai tecnici propone di accogliere 12 (di cui 9 dell’amministrazione) osservazioni delle 34 presentate. Altre 7 saranno parzialmente accolte, 1 è stata definita non pertinente e 17 non saranno accolte.

Il fatto più significativo del quale si è venuti a conoscenza durante la commissione è che sulle strade a grande percorrenza (tipo Cassanese e Rivoltana) la classificazione è 4 (ammessi fino a 65 decibel diurni e 55 notturni) “a prescindere” (come direbbe Totò) da qualunque altra considerazione, e anche per favorire l’insediamento di attività produttive e commerciali, che possono causare elevato rumore. Ne deriva che sono respinte le osservazioni con richiesta di ridurre da 4 a 3 il livello di rumore per le zone, ad esempio, delle villette adiacenti alla Cassanese e per le case di Tregarezzo, facendo così cadere anche la possibilità di eventuali e successive richieste di strutture per l’attenuazione del rumore.

 

Querela Giona - Segrate Oggi. Tra la fine del 2007 e l’inizio del 2008, si era in piena bagarre relativamente ai T-Red, i famigerati semafori posti sulla Cassanese, che hanno causato decine di migliaia di multe e quasi altrettanti ricorsi. I giornali locali, in particolare Segrate Oggi (allora di proprietà di Pietro Mentana) erano stati molto critici nei confronti dell’amministrazione comunale, accusata di utilizzare i T-Red per rimpinguare le casse locali. Segrate Oggi lamentava, in particolare, come a seguito di alcuni articoli critici, il comandante della Polizia Locale Lorenzo Giona avesse imposto una sorte di “black out” sulle notizie suscettibili di essere pubblicate dalla stampa locale, lasciando tuttavia “filtrare” informazioni a giornalisti compiacenti. Conseguentemente Segrate Oggi definiva l’atteggiamento del Giona come “spocchioso e arrogante”. Da qui una querela di Giona (22 febbraio 2008) nei confronti di Segrate Oggi. Ora il sostituto Procuratore della Repubblica Antonio Sangermano ha archiviato il procedimento e fatto chiudere la querela in data 6-4-2013. Sangermano ritiene infatti che gli articoli di Segrate Oggi  “non rivelano alcuna valenza diffamatoria, ma siano l’espressione di un legittimo diritto di critica, sia pur condotto con modalità caustiche”. E ce n’è anche per Giona, il cui ruolo “avrebbe dovuto comportare una maggiore cautela e diplomazia nel relazionarsi con un profilo tanto rilevante quale quello del diritto all’informazione”.

Almeno questa sentenza segna un punto a favore della libertà di stampa.