Dramma Boffalora
Mercoledì 16 aprile 2014 i residenti di
Milano Santa Monica (o Boffalora) si sono riuniti in assemblea per discutere
delle problematiche del loro quartiere. La presentazione iniziale è stata
fatta da Sandro Tinelli, vera anima del comitato Boffalora. Tinelli è partito
dal caso della fideiussione scaduta
a metà marzo, e che avrebbe dovuto essere riscossa dal comune qualora
l’operatore fosse stato (come lo è stato) inadempiente nella realizzazione
del complesso immobiliare (vedi Flash n. 396). Le domande che Tinelli si pone
sono: “E’ stata fatta una denuncia all’autorità giudiziaria? Cosa sta facendo
l’amministrazione comunale?”. Ma c’è anche il tema della “visibilità e della vivibilità del
quartiere”, abitato da 120 famiglie e da ben 70 bambini, e che oggi,
sottolinea Tinelli: “E’ un’isola sperduta nel nulla”.
I problemi specifici affrontati sono stati
poi i seguenti.
Teleriscaldamento.
La centrale provvisoria (che sta diventando definitiva) del teleriscaldamento
è di proprietà dell’operatore Vegagest, mentre la rete di riscaldamento è di
proprietà della finanziaria Cofely. Questo dà al fornitore la possibilità di
agire in condizione di monopolio,
applicando tariffe che sono il doppio di quelle di mercato. Cosa succederà se
Vegagest e Cofely dovessero fallire? Perché l’amministrazione comunale non
interviene?
Parco
giochi. I 70 bambini del complesso non hanno spazi adeguati per giocare
in sicurezza, e giocano per strada. Anche qui il comune non sta facendo
nulla.
Percorsi
sicuri. Il quartiere è attualmente isolato dal resto del territorio e
sottoposto alle costrizioni causate, specie nelle ore di punta, dal traffico
di via Di Vittorio e della Cassanese. E cosa succederà quando, a breve
arriverà il traffico della Brebemi? E’ essenziale un collegamento ciclo
pedonale con il passaggio sotto il cavalcavia di Milano Oltre e con la nuova
fermata dell’autobus sulla Cassanese.
Pompe.
Per quanto riguarda il Lotto I, la mancata impermeabilizzazione del suolo
provoca l’allagamento del secondo interrato, con erosione delle fondamenta e
continue spese per pompe e relativo funzionamento. Il costo è di 150mila euro
all’anno. C’è un contenzioso legale promosso dagli abitanti che sembra abbia
buone possibilità di successo. Vedremo.
I
politici. Sindaco e assessori, anche se invitati, non si sono fatti
vedere. Durante l’assemblea hanno preso la parola alcuni rappresentanti
dell’opposizione in Consiglio Comunale. Precisamente: Ancora (Pd),
Berardinucci (IdV), Monti (Insieme per Segrate), Mongili (Pd) e anche Casadio
(FI), che si è presentato come “non
rappresentante della maggioranza”. Tante parole, che si sono dimostrate
assolutamente non in linea con le esigenze espresse dall’assemblea e con le
richieste di soluzioni. La sintesi
della situazione è stata fatta da un residente: “Non ce la facciamo più a
pagare. Il quartiere muore!”.
Mario De Gaspari (ex sindaco di Pioltello)
segnala che sta presentando una denuncia per fatti analoghi a quelli della
Boffalora che si sono verificati a Pioltello. Si augura di poter ottenere una
sentenza esemplare. “Perché non fare qualcosa di analogo anche a Segrate -
conclude De Gaspari –, dove si sono realizzate tutte le componenti possibili
del malaffare?”.
Che
fare? Tinelli conclude con tre proposte operative:
-
Realizzare una festa di quartiere, anche per raccogliere fondi per un parco
giochi e una pista verso il cavalcavia sulla Cassanese.
-
Organizzare una manifestazione/corteo dalla Boffalora al Palazzo Comunale.
-
Partecipare in maniera massiccia alla seduta
del Consiglio Comunale durante la
quale saranno discusse le mozioni relative alla Boffalora.
Basteranno?
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Segrate Flash ripropone le informative che Giancarlo Filipetta distribuisce su quanto succede in Consiglio Comunale a Segrate. Se volete ricevere queste informative (e altre) direttamente sul vostro PC richiedetele a "gcfilipetta@libero.it"
sabato 19 aprile 2014
Flash n. 398 del 18 aprile 2014 - Dramma Boffalora
mercoledì 2 aprile 2014
Flash n. 397 del 2 aprile 2014 - No streaming
No streaming
Streaming.
La richiesta di trasmettere in diretta (streaming) le sedute del Consiglio
Comunale era già stata presentata da Monti (Insieme per Segrate) nel 2010 e
subito bocciata. Ci aveva riprovato Seracini (Scelta Civica) il 16 settembre
2013 (vedi Flash n. 379). Approfittando del fatto che gli Indipendenti
avevano lasciato l’aula per protestare contro l’assenza del sindaco, e che
PdL, Lega e IdV si erano astenuti, la mozione era stata approvata con i voti
della minoranza. Breve illusione. Lunedì 31 marzo 2014, in Consiglio Comunale
(sindaco assente), si scopre che per rendere efficace la decisone non basta
la maggioranza dei consiglieri presenti (come era accaduto il 16 settembre
scorso), ma occorre la maggioranza dei
consiglieri aventi diritto: quindi servono 16 voti (su 31 consiglieri).
Si riparte con la maggioranza. Donati (Lega) dichiara la sua opposizione perché: “I
cittadini si avvicinano alla politica solo attraverso un dialogo diretto con
la gente”. Meno dialettico Casella (FI): “Abbiamo votato contro la proposta
di Monti. Non vedo perché votarla se viene presentata da uno della
maggioranza [Seracini]”. Gervasoni (NCD) ricorre al suo solito discorso dove
ricorrono le parole “strumentalizzazioni” e “demagogia”.
Di diverso tenore i commenti della minoranza. Radaelli (Pd): “Cerchiamo
di creare un legame con i cittadini”. Mongili (Pd): “Abbiamo verificato che
c’è un confronto reale solo quando ci sono in aula parecchi cittadini. Quindi
lo streaming può essere uno strumento per rendere più costruttivi i dibattiti
in Consiglio Comunale”. Berardinucci (IdV): “Ci sono nuovi mezzi. Usiamoli”.
Rosa e Micheli (Segrate Nostra): “Come dice Renzi, il nostro referente è il
cittadino. C’è il nuovo vento della rivoluzione digitale che sta cambiando il
modo di fare politica, come è riflesso anche nell’agire del Movimento 5
stelle. Se non lo facciamo ora, lo faremo comunque la prossima legislatura”.
Monti: “Lo streaming può essere uno strumento di apertura verso i cittadini.
Le motivazioni della maggioranza sono facilmente confutabili”.
Chiudiamo con le parole di Seracini: “Durante il periodo
pre-elettorale delle prossime amministrative chiederò ai candidati se sono
favorevoli o meno allo streaming. Sarà imbarazzante”. Al voto, risultano a
favore la minoranza, Casadio (FI), che si dissocia dal suo partito (“Non c’è
nulla da temere”) e Seracini: 11 voti. Non bastano. Ne servono 16. Niente streaming per Segrate.
Acqua
e gas. Come atti dovuti, sono state votate all’unanimità (con la sola
astensione di Berardinucci sul Regolamento Idrico) alcune adozioni relative
ad Acqua e Gas. Per il Gas si è
trattato di scegliere Cassano d’Adda come comune capofila dei 41 comuni
facente parte del Servizio Distribuzione del Gas Naturale, e i 6 comuni del
Comitato di Monitoraggio (tra cui Segrate). Per l’Acqua, è stato votato il Regolamento del Servizio Idrico
Integrato, valido per i 133 comuni della Provincia di Milano, raggruppati
nella CAP Holding (Consorzio Acqua Potabile). E’ passata anche la scissione
dei comuni del lodigiano, che vanno a costituire il loro gruppo provinciale.
Ma le province non dovrebbero sparire?
Volontari
civici. Per valorizzare ulteriormente l’attività dei volontari locali,
già efficacemente presenti sul territorio, viene istituito l’Albo dei
Volontari Civili. L’Albo raccoglierà i cittadini dai 16 agli 80 anni che
verranno utilizzati per finalità culturali, sociali e civiche. Tutti
d’accordo sull’iniziativa, votata all’unanimità.
Monti (Insieme per Segrate) coglie l’opportunità per richiedere, ancora una
volta la Casa del Volontariato,
che favorirebbe le sinergie tra le varie associazioni e che è già stata
promessa varie volte, con la relativa sede (Lavanderie, Cascina Nuova, Comune
Vecchio, ..), ma mai realizzata.
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