sabato 19 aprile 2014

Flash n. 398 del 18 aprile 2014 - Dramma Boffalora

Dramma Boffalora

Mercoledì 16 aprile 2014 i residenti di Milano Santa Monica (o Boffalora) si sono riuniti in assemblea per discutere delle problematiche del loro quartiere. La presentazione iniziale è stata fatta da Sandro Tinelli, vera anima del comitato Boffalora. Tinelli è partito dal caso della fideiussione scaduta a metà marzo, e che avrebbe dovuto essere riscossa dal comune qualora l’operatore fosse stato (come lo è stato) inadempiente nella realizzazione del complesso immobiliare (vedi Flash n. 396). Le domande che Tinelli si pone sono: “E’ stata fatta una denuncia all’autorità giudiziaria? Cosa sta facendo l’amministrazione comunale?”. Ma c’è anche il tema della “visibilità e della vivibilità del quartiere”, abitato da 120 famiglie e da ben 70 bambini, e che oggi, sottolinea Tinelli: “E’ un’isola sperduta nel nulla”.
I problemi specifici affrontati sono stati poi i seguenti.
Teleriscaldamento. La centrale provvisoria (che sta diventando definitiva) del teleriscaldamento è di proprietà dell’operatore Vegagest, mentre la rete di riscaldamento è di proprietà della finanziaria Cofely. Questo dà al fornitore la possibilità di agire in condizione  di monopolio, applicando tariffe che sono il doppio di quelle di mercato. Cosa succederà se Vegagest e Cofely dovessero fallire? Perché l’amministrazione comunale non interviene?
Parco giochi. I 70 bambini del complesso non hanno spazi adeguati per giocare in sicurezza, e giocano per strada. Anche qui il comune non sta facendo nulla.
Percorsi sicuri. Il quartiere è attualmente isolato dal resto del territorio e sottoposto alle costrizioni causate, specie nelle ore di punta, dal traffico di via Di Vittorio e della Cassanese. E cosa succederà quando, a breve arriverà il traffico della Brebemi? E’ essenziale un collegamento ciclo pedonale con il passaggio sotto il cavalcavia di Milano Oltre e con la nuova fermata dell’autobus sulla Cassanese.
Pompe. Per quanto riguarda il Lotto I, la mancata impermeabilizzazione del suolo provoca l’allagamento del secondo interrato, con erosione delle fondamenta e continue spese per pompe e relativo funzionamento. Il costo è di 150mila euro all’anno. C’è un contenzioso legale promosso dagli abitanti che sembra abbia buone possibilità di successo. Vedremo.

I politici. Sindaco e assessori, anche se invitati, non si sono fatti vedere. Durante l’assemblea hanno preso la parola alcuni rappresentanti dell’opposizione in Consiglio Comunale. Precisamente: Ancora (Pd), Berardinucci (IdV), Monti (Insieme per Segrate), Mongili (Pd) e anche Casadio (FI), che si è presentato come “non rappresentante della maggioranza”. Tante parole, che si sono dimostrate assolutamente non in linea con le esigenze espresse dall’assemblea e con le richieste di soluzioni.  La sintesi della situazione è stata fatta da un residente: “Non ce la facciamo più a pagare. Il quartiere muore!”.
Mario De Gaspari (ex sindaco di Pioltello) segnala che sta presentando una denuncia per fatti analoghi a quelli della Boffalora che si sono verificati a Pioltello. Si augura di poter ottenere una sentenza esemplare. “Perché non fare qualcosa di analogo anche a Segrate - conclude De Gaspari –, dove si sono realizzate tutte le componenti possibili del malaffare?”.

Che fare? Tinelli conclude con tre proposte operative:
-      Realizzare una festa di quartiere, anche per raccogliere fondi per un parco giochi e una pista verso il cavalcavia sulla Cassanese.
-      Organizzare una manifestazione/corteo dalla Boffalora al Palazzo Comunale.
-      Partecipare in maniera massiccia alla seduta del Consiglio Comunale durante la quale saranno discusse le mozioni relative alla Boffalora.
Basteranno?

mercoledì 2 aprile 2014

Flash n. 397 del 2 aprile 2014 - No streaming


No streaming
 
Streaming. La richiesta di trasmettere in diretta (streaming) le sedute del Consiglio Comunale era già stata presentata da Monti (Insieme per Segrate) nel 2010 e subito bocciata. Ci aveva riprovato Seracini (Scelta Civica) il 16 settembre 2013 (vedi Flash n. 379). Approfittando del fatto che gli Indipendenti avevano lasciato l’aula per protestare contro l’assenza del sindaco, e che PdL, Lega e IdV si erano astenuti, la mozione era stata approvata con i voti della minoranza. Breve illusione. Lunedì 31 marzo 2014, in Consiglio Comunale (sindaco assente), si scopre che per rendere efficace la decisone non basta la maggioranza dei consiglieri presenti (come era accaduto il 16 settembre scorso), ma occorre la maggioranza dei consiglieri aventi diritto: quindi servono 16 voti (su 31 consiglieri).
Si riparte con la maggioranza. Donati (Lega) dichiara la sua opposizione perché: “I cittadini si avvicinano alla politica solo attraverso un dialogo diretto con la gente”. Meno dialettico Casella (FI): “Abbiamo votato contro la proposta di Monti. Non vedo perché votarla se viene presentata da uno della maggioranza [Seracini]”. Gervasoni (NCD) ricorre al suo solito discorso dove ricorrono le parole “strumentalizzazioni” e “demagogia”.
Di diverso tenore i commenti della minoranza. Radaelli (Pd): “Cerchiamo di creare un legame con i cittadini”. Mongili (Pd): “Abbiamo verificato che c’è un confronto reale solo quando ci sono in aula parecchi cittadini. Quindi lo streaming può essere uno strumento per rendere più costruttivi i dibattiti in Consiglio Comunale”. Berardinucci (IdV): “Ci sono nuovi mezzi. Usiamoli”. Rosa e Micheli (Segrate Nostra): “Come dice Renzi, il nostro referente è il cittadino. C’è il nuovo vento della rivoluzione digitale che sta cambiando il modo di fare politica, come è riflesso anche nell’agire del Movimento 5 stelle. Se non lo facciamo ora, lo faremo comunque la prossima legislatura”. Monti: “Lo streaming può essere uno strumento di apertura verso i cittadini. Le motivazioni della maggioranza sono facilmente confutabili”.
Chiudiamo con le parole di Seracini: “Durante il periodo pre-elettorale delle prossime amministrative chiederò ai candidati se sono favorevoli o meno allo streaming. Sarà imbarazzante”. Al voto, risultano a favore la minoranza, Casadio (FI), che si dissocia dal suo partito (“Non c’è nulla da temere”) e Seracini: 11 voti. Non bastano. Ne servono 16. Niente streaming per Segrate.
 
Acqua e gas. Come atti dovuti, sono state votate all’unanimità (con la sola astensione di Berardinucci sul Regolamento Idrico) alcune adozioni relative ad Acqua e Gas. Per il Gas si è trattato di scegliere Cassano d’Adda come comune capofila dei 41 comuni facente parte del Servizio Distribuzione del Gas Naturale, e i 6 comuni del Comitato di Monitoraggio (tra cui Segrate). Per l’Acqua, è stato votato il Regolamento del Servizio Idrico Integrato, valido per i 133 comuni della Provincia di Milano, raggruppati nella CAP Holding (Consorzio Acqua Potabile). E’ passata anche la scissione dei comuni del lodigiano, che vanno a costituire il loro gruppo provinciale. Ma le province non dovrebbero sparire?
 
Volontari civici. Per valorizzare ulteriormente l’attività dei volontari locali, già efficacemente presenti sul territorio, viene istituito l’Albo dei Volontari Civili. L’Albo raccoglierà i cittadini dai 16 agli 80 anni che verranno utilizzati per finalità culturali, sociali e civiche. Tutti d’accordo sull’iniziativa, votata all’unanimità. Monti (Insieme per Segrate) coglie l’opportunità per richiedere, ancora una volta la Casa del Volontariato, che favorirebbe le sinergie tra le varie associazioni e che è già stata promessa varie volte, con la relativa sede (Lavanderie, Cascina Nuova, Comune Vecchio, ..), ma mai realizzata.