sabato 29 marzo 2014

Flash n. 396 del 29 marzo 2014 - Boffalora alla resa dei conti


Boffalora alla resa dei conti
 
La Boffalora (o Milano Santa Monica) è il complesso residenziale che avrebbe dovuto essere edificato sull’area che si estende tra l’Auchan (a nord), la Cassanese (a sud), via Di Vittorio (a ovest) e il comune di Pioltello. La convenzione edilizia era in scadenza a maggio 2012. E’ stata poi rinnovata in Giunta, via via, fino a fine 2013.
Nel frattempo, l’operatore Vegagest chiedeva una nuova convenzione, che prevedeva un incremento, a scapito del commerciale, della quota riservata al residenziale, senza più parlare di servizi (albergo, scuole, asili, chiesa, ecc.).
La posizione dell’amministrazione, definita durante una commissione del 15 maggio 2012 (quasi due anni fa, vedi Flash n. 354), era basata sui seguenti punti di trattativa: innanzi tutto chiudere tutti i problemi ancora in sospeso nei lotti edificati  (infiltrazioni, pompe, ecc.). E poi:

1.   Esigere servizi (scuole, negozi di vicinato, ecc.) di qualità allo stesso livello di quelli esistenti negli altri quartieri di Segrate e effettuare le realizzazioni previste (rotonda di via Morandi, passerelle ciclopedonali, ecc.) pur a fronte di costi lievitati rispetto a quelli previsti in convenzione.

2.   Abbassare le volumetrie edificatorie (-20.000 mq?)

3.   Definire delle quote di housing sociale

4.   Esigere che le opere pubbliche (strade, ecc.) siano realizzate prima del residenziale.

E due anni dopo, eccoci qui, alla commissione Territorio del 27 marzo 2014, con Lazzari, nuovo assessore al Territorio, che comunica che la società che si faceva garante della fideiussione accesa da Vegagest nei confronti del comune di Segrate per 30 milioni di euro, ha scritto che, a partire dal 15 marzo 2014, la fideiussione viene a cessare.

La fideiussione è un contratto mediante il quale un terzo (di solito una banca) si fa garante con un creditore (in questo caso il comune di Segrate) che il debitore  (Vegagest) adempia agli obblighi stipulati (l’edificazione del complesso della Boffalora). Qualora il debitore non adempia agli obblighi, come nel nostro caso, il comune può “escutere” (termine tecnico per incassare) la fideiussione, alla data ridotta a 25-27 milioni, in quanto alcuni edifici sono stati effettivamente costruiti.

Il ritiro della fideiussione è giustificato con il fatto che Vegagest non ha pagato le ultime rate sottintese alla concessione della fideiussione e che, comunque, attualmente non esiste un Piano attuativo per il progetto.

 

Che fare? L’alternativa per il comune sembra essere:

1)  Fare causa per danni alla controparte, visti i danni causati, anche se non si sa bene quando il processo si concluderà e se effettivamente i danni verranno riconosciuti. Ancora (Pd) porta l’esempio di Santa Giulia dove, a fronte delle inadempienze ampiamente illustrate sui giornali nazionali, nulla è stato riconosciuto ai residenti e agli enti interessati. Oppure:

2)  Ripartire da un nuovo Piano presentato dalla controparte, discutendolo, o meno (questo non è chiaro), sulla base dei limiti più restrittivi posti dal Pgt in vigore dal 2012 (ad esempio, 30% del terreno al costruttore e 70% al comune). Ma val la pena ripetere un’esperienza con un partner che si è dimostrato ampiamente inadempiente e che, come dice Rosa (Segrate Nostra) “ha un atteggiamento truffaldino”?

Venerdì 28 marzo è previsto un incontro tra amministrazione segratese e Vegagest. Vedremo come andrà a finire.

sabato 1 marzo 2014

Flash n. 395 del 1 marzo 2014 - Bilancio 2014


Bilancio 2014
 
Una maggioranza ricompattata (Forza Italia, Nuovo Centro Destra, Indipendenti, Lega, Scelta Civica, Misto) ha approvato tutto quello che c’era da approvare giovedì 27 febbraio 2014 (dalle 14.30 alle 20) durante il Consiglio Comunale dedicato al Bilancio di Previsione 2014. Si è partiti fissando le aliquote delle tasse locali Tari, Tasi, Imu, addizionale comunale Irpef, per le quali rimandiamo al Flash n.391. Si è ripreso il discorso delle alienazioni immobiliari previste per il 2014, dopo che non si è riusciti a vendere nulla nel 2013, ma comunque messe a Bilancio 2014 per 1 milione 400mila euro (vedi Flash n.392). Qualche scintilla solo quando Grioni, l’assessore al Bilancio, trattando dell’Imu, ha parlato di “scippo”, facendo riferimento al fatto che 9 milioni di euro dovuti dai possessori dei fabbricati industriali (tipo D) vanno direttamente allo Stato. Ad Ancora (Pd), queste affermazioni “sembrano una istigazione contro lo Stato”, il quale, secondo Radaelli (Pd) “merita rispetto”. Rosa (Segrate Nostra) e Berardinucci (IdV) ricordano che comunque, alla fine, chi paga è sempre il cittadino.
 
Quando si comincia a discutere di Bilancio vero e proprio, ritorna il tema della scarsità del tempo lasciato alle minoranze per approfondire i dettagli. E che non ci sia stato tempo a sufficienza emerge anche da un paio di interventi dell’opposizione che finiscono fuori bersaglio, dimostrando un’inadeguata conoscenza delle problematiche in discussione.
 
Il Bilancio 2014 si attesta sui 45 milioni di euro, con le spese correnti a 37 milioni. Balza all’ occhio che le spese correnti sono finanziate, sì, da  entrate tributarie per 28 milioni,  ma che, in particolare, vi sia un contributo di 2 milioni provenienti da oneri di urbanizzazione. Oneri che si assestano sugli 8 milioni. Non male, viste le difficoltà attuali del comparto immobiliare. Ma Lazzari (assessore al Territorio) conferma la sua fiducia nell’arrivo, ad esempio, di tre milioni e mezzo legati all’urbanizzazione dell’area ex Lucchini Artoni (vedi Flash n. 394) e di un milione e mezzo proveniente dall’edificazione Fintecna sull’area ex Ibm davanti a San Felice. “Questo ottimismo può diventare criticità, inficiando gli equilibri di bilancio” sottolinea Ancora, mentre Rosa ricorda che: “Negli anni scorsi, gli oneri previsti inizialmente non sono MAI entrati”. I due consiglieri, contemporaneamente segnalano che sarebbe stata più opportuna un’analisi seria della spesa corrente in modo da identificare possibili aree di risparmio, sulle quali agire.
 
Mongili (Pd) va invece alle radici del problema: “E’ un bilancio povero, non nei numeri ma nelle idee. Stiamo seguendo una politica miope, che, dissipando i tesori del territorio, rimanda i problemi al futuro”. E, continua Mongili: “Il bilancio riflette un sindaco a fine corsa, che non affronta temi innovativi o fondamentali per la comunità, come le energie rinnovabili o lo sviluppo dell’area della stazione ferroviaria; o drammatici come l’imminente arrivo della Brebemi. E’ un bilancio conservativo, per garantire l’ordinaria amministrazione”.
 
Con le parole di Monti  (Insieme per Segrate) che ricorda il “Premio Attila per la Distruzione del Territorio” assegnato all’ amministrazione segratese, si va al voto. 
Il Bilancio di Previsione 2014 viene approvato con i voti (20) della maggioranza e con 8 no dell’opposizione (Pd, Insieme per Segrate, Italia dei Valori, Segrate Nostra).

Flash n. 394 del 27 febbraio 2014 - Area ex Lucchini Artoni


Area ex Lucchini Artoni
 
L’area della ex Lucchini Artoni (ora Edil Bianchi), in via Tiepolo, sarà riqualificata. Martedì 25 febbraio 2014  si è tenuta la Conferenza dei Servizi per discutere del nuovo progetto presentato dalla Edil Bianchi. Mancavano gli interlocutori principali (invitati), cioè Arpa, Asl, Regione, Provincia, ecc. Erano presenti solo il comune di Pioltello e il WWF (rappresentato da Giancarlo Sella). Dei consiglieri comunali c’era il solo Gianfranco Rosa (Segrate Nostra).
Qual è la proposta dell’Edil Bianchi? L’area è divisa in due (Nord e Sud) dal fontanile Borromeo (deviato). A Nord sono previsti 8 capannoni per stoccaggio di materiale di edilizia e un edificio direzionale a due piani. A Sud ci saranno 9 edifici commerciali per la rivendita all’ingrosso, e un ristorante. Su un totale di 41mila mq, ci saranno 7.411 mq di superficie coperta, 7.543 mq di parcheggi e 3.840 mq di drenante.
I problemi segnalati da Serra sono: la salvaguardia dei fontanili (Borromeo e Simonetta), l’eccessiva occupazione del suolo e l’impatto della Viabilità Speciale. Per Rosa è necessaria la bonifica dell’area attuale, e, comunque, “dedicare, a Segrate, nuovi spazi alla logistica sembra proprio fuori luogo”. Ma, il progetto, come ha lasciato intendere il geom. Fina (Suap) è più che altro l’esito “politico” di un accordo tra amministrazione e “Edil Bianchi” per evitare ai cittadini l’inquinamento (odori e polveri) causato dal precedente insediamento.